lunedì 9 luglio 2012

Assemblea Pubblica del 6 luglio 2012

Venerdì 6 luglio si è tenuto a Lucrezia l'incontro pubblico durante il quale Comitati e Sindaci dei Comuni di Lucrezia, Montefelcino e Fano hanno relazionato in merito ai progetti delle centrali a biogas presentati sul territorio.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa del Coordinamento dei Comitati di difesa delle Valli del Metauro, Cesano e Candigliano presente anch'esso all'assemblea.

"Dall'assemblea, cui hanno portato il proprio contributo i Sindaci di Fano, Stefano Aguzzi, di Cartoceto, Olga Valeri, e di Montefelcino, Ferdinando Marchetti ed ha preso la parola l'assessore provinciale Tarcisio Porto, sono scaturite alcune decisioni che i comitati si sono impegnati a portare avanti.

L'impianto di Lucrezia ha un iter diverso dagli altri 3 (Fano ha visto la presentazione di due impianti, Tombaccia e Camminate) in quanto è stato presentato in preteso – ma inesistente - assetto cogenerativo; la ditta ha quindi attivato la procedura semplificata PAS presso il SUAP comunale, la richiesta del proponente non è corretta e non rispetta i dettami della legge. Pertanto è stato invitato il SUAP a dichiarare immediatamente irricevibile e improcedibile la richiesta con contestuale revoca dell’avvio del procedimento.

Per quanto riguarda gli altri tre impianti, l'assemblea unanime ha condannato il comportamento irrispettoso del ruolo e delle funzioni dei Sindaci, negligente nella tutela dei diritti dei cittadini, inattendibile nelle valutazioni propriamente tecniche, tenuto dall'Ufficio Ambiente della regione Marche, ed in particolare dal responsabile del procedimento. L'arroganza di questo funzionario è giunta al punto di negare la redazione dei verbali delle Conferenze dei Servizi tenutasi in regione. Come tutti sanno, i verbali sono un atto dovuto ed essenziale della conferenza dei servizi, in cui il responsabile del procedimento deve far annotare, nel corso della conferenza, interventi, contenuti e documentazioni, così come sono stati presentanti dai soggetti e dalle Autorità convocate. I verbali costituiscono pertanto atto determinante e necessario per il rilascio dell'autorizzazione unica, che non può essere emanata senza la stesura degli stessi e la loro sottoscrizione da parte dei partecipanti al termine della conferenza dei servizi. Potrebbero rivelarsi persino profili di responsabilità penale, nel caso in cui il redattore non seguisse le norme previste dall'ordinamento giuridico in tal senso.

Nel merito del comportamento tenuto dal Sig. Calvarese nei casi in oggetto, pubblicamente denuciati dai Sindaci presenti e dall'assessore Porto, dobbiamo rilevare che gli stessi induranno ad un conflitto legale, giuridico e politico grave, qualora le responsabilità di detto funzionario fossero "coperte" dalla segreteria generale della Regione Marche e dallo stesso Presidente Spacca. Infatti, respingendo – verbalmente, appunto, perché i verbali non sono stati redatti - le motivazioni addotte dai Sindaci per respingere gli impianti, Calvarese ha respinto anche il dissenso motivato dei Sindaci in qualità di AUTORITA’ SANITARIA. Si tratta di una grave ingerenza da cui scaturirebbe un conflitto di competenze, non solo di leggittimità, tra la Regione, da una parte, e i Comuni e cittadini dall'altra. L’AUTORITA’ SANITARIA anche per il rispetto dell'art. 32 della Costituzione italiana, è attribuzione esclusiva del Sindaco, e nessuno, tantomeno un funzionario regionale di seconda fila, può permettersi di sindacare tale competenza. L'assemblea ha pertanto invitato il Presidente della Provincia ad inviare immediatamente una nota di diffida al Presidente Spacca a tutela dell'autorità dei Sindaci e a non limitarsi ad un puro, forse perdente ed inutile, ricorso in sede giurisdizionale (TAR).

Le battaglie vanno fatte per vincerle e bisogna usare tutti gli strumenti previsti dall'ordinamento ed a dispozione di Enti e cittadini.

L'assemblea ha constatato come il conflitto che si profila nasca anche dalla vigenza della Legge regionale 3/2012, sulla base della quale il funzionario Calvarese evita sistematicamente di sottoporre a V.I.A. – Valutazione di Impatto Ambientale impianti che, al contrario, determinano effetti cumulativi e sovrapposizioni pericolosi e deleteri per ambiente, salute e territorio. Tale legge, impugnata dal Consiglio dei Ministri presso la Corte Costituzionale per numerosi e motivati argomenti attinenti, sia alla non costituzionalità della legge, sia al fatto che la stessa contrasti numerose normative comunitarie, ha trovato indiretta ma sostanziale approvazione in due atti, l'uno della Giunta Regionale, l'altro del Segretario generale della regione in data 18/6/2012. Questi ultimi provvedimenti contraddicono in modo palese e fin troppo sospetto le indicazioni date dal Consiglio Regionale del 12/6/2012 che, in tema di impianti a biogas, aveva chiesto una moratoria.

L'assemblea ha proposto, ed i Comitati si riservano di redigere, non una inutile e ingiustificata proposta di legge regionale che normi tali impianti, bensì una proposta di legge che sospenda gli effetti della L.R. 3/2012 e l’applicazione delle soglie dimensionali che escludono dalla V.I.A.gli impianti in violazione della normativa comunitaria, almeno fino al pronunciamento della Corte Costituzionale.

Tale provvedimento, giusto e ragionevole anche per tutelare i cittadini marchigiani dalle perdite di tempo e dai costi elevatissimi del contenzioso in corso di formazione, sarebbe anche opportuno per un paese che vive una drammatica crisi sociale ed economica che mal si conciliano con i comportamenti della Giunta Regionale e dell’ apparato burocratico così gravemente lesivi degli interessi generali.

Per quel che riguarda il comportamento degli uffici regionali, l'assemblea chiederà che venga istituita una commissione d'inchiesta, indipendente dal ruolo di politici e tecnici pubblici, per appurare tutti i profili di illegittimità e per garantire a tutti i cittadini di tanti comuni delle Marche, che si sono visti autorizzare in tempi record tali impianti, che tutto si sia svolto in termini di rispetto dei diritti di tutti, salute e proprietà in primo luogo.

L'assemblea si è sciolta ribadendo che il territorio della Valle del Metauro, che subisce un così grave attacco, saprà difendersi e tutelarsi. L'unità di amministratori, comitati e cittadini sarà ancora una volta decisiva. Abbiamo respinto Edison, Merloni e la centrale a biomasse di Schieppe, respingeremo anche questo ultimo attacco."

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